– E cos’altro ha spiegato?
– Nulla. Quello che leggi. Non c’era una mazza da dire alla fine. L’energia che spinge i protoni fuori poi questi vogliono tornare dentro e… Niente. Queste cose qui.
– L’energia protonica…
– Sì, ma niente di che.
Apre il libro. Punta il dito. Chiude il libro.
– Io spero che la Fede si limiti perché veramente sa troppe cose. L’altra volta io e Roberto stavamo ripassando poi è arrivata lei e si è messa a dire un sacco di cose ed io non ho capito piu nulla.
– Ma perché lei è precisa.
– Si, però… Che poi, la Fede l’ha pure detto, perché lei si mette a cercare le cose su internet, se no non capisce. Ma questa è pazza. Ma fai le cose che ti dicono di fare
– Qui come è la formula? Il gruppo acetile si unice al coenzima o quello se ne va?
– Mah…
– com’è? piruvato decarbassi…dercabosdillosi?
– derca…forse bossilosi…
Apre il libro. Gira una pagina. Dito sul naso e sguardo ottuso.
– ma che ne so…
– È l’esempio della foglia che ha spiegato, mi pare…
– Ah sì. Quello. Se l’aria è ferma sulla foglia l’acqua fa fatica ad uscire. Solo questo so dell’ultima parte. Una cazzata.
– Non ho capito una mazza.
– Ma sì… sinplastica apoplastica. L’ho scritto qui… da qualche parte. Mo’ non lo trovo… Comunque, niente di che… l’accumulo… ma sì, apoplastica… accumulo…
– Ah…
Sfoglia il libro. Chiude il libro.
– Quella stronza della Fede! Speriamo che non venga a farci fare una figura di merda.
– Che palle!
– Si, davvero.
Ti leggo spesso. Ed ogni volta penso che non solo tu riesca ad ascoltare, ad osservare i volti, ma anche che la tua fantasia ti porti a completare il quadro. Non per questo meno realistico. Scrivi ancora. Fabiola
Grazie Fabiola!
Vabbè ma povera Fede!
Comunque se poi ci fai sapere ancora com’è è andata, se le ribecchi sul treno le due!
Mi hai riportato ai tempi della scuola. Chimica che materia folle, per chi non ne è appassionato.. Nomi impronunciabili ed irricordabili. E’ sempre coinvolgente il tuo modo di scrivere.
non so ancora se sei maschietto o femminuccia…
ma… forte, qui!
continuo a curiosare.
un po’ confuse, ma simpatiche, le ragazze.
Affascinante stare a sentire la gente che parla in treno, a me capita raramente, il più delle volte è chiacchiericcio, però talvolta capita( nei viaggi lunghi) di ascoltare vere e proprie confessioni. Comunque brava! continuerò a seguire il tuo blog.
dercabosdillosi, ancora rido
IO ero sempre la “fede” di turno… probabilmente le mie compagne di classe di cacca parlavano così anche di me!!!
Comunque sei bravissimo/a a rendere questi spaccati di vita quotidiana. Non so come fai… mi sembra di stare lì ad origliare…
in fondo, quello che faccio di più in treno è ascoltare le convcersazioni degli altri, facendo finta di leggere o ascoltare musica… lo so, non è corretto… ma è troppo bello.
scusa se commento un’altra volta quotandoti ma
“-Quella stronza della Fede! Speriamo che non venga a farci fare una figura di merda.”
e’ proprio Apocalittica, soprattutto come conclusione 😉
Il funerale della chimica
Spero almeno che alla fine le abbiano interrogate…
Io spero per loro non le interroghino mai.
Io, invece, da prof dico che a queste due una bella figuraccia starebbe proprio bene
Tutto è sempre e solo questione di chimica, pare.
Anche dopo, quando sembra essersi esaurita, resiste. Si riduce. Muta.
Non c’ho mai capito gnente.
Sicuramente muta.
E, si. Tutto è questione di chimica.
Poco poetico, pare.
Tutto il mondo é paese…senza l’articolo davanti alla povera Fede e con un gnente al posto della mazza, le vedo benissimo anche su un bus stracarico della mia povera città! Comunque delle tre l’una: 1. sei dotato di memoria eidetica; 2. registri i dialoghi sui treni fingendo di ascoltare musica! 3. Hai talento da vendere! In ogni caso…complimenti!
Sempre così… alla fine la colpa delle loro figure di merde non è la loro impreparazione, ma della compagna di classe che ha sete di sapere. e vabbe’…