“Hai visto l’Expo?”
“Che?”
“No, dico. Hai visto l’Expo?”
“In che senso scusa? Come faccio ad averlo visto, non ho manco i biglietti.”
“Io, intendevo se hai letto la notizia. Hai sentito che è successo?”
“Cosa? Che non hanno neanche finito il padiglione italiano e ci piove dentro? Tanto dobbiamo sempre farci riconoscere.”
“No. Vabbhe! Questa è una leggenda metropolitana; che c’entra?! Parlavo dello stand della Cina.”
“L’hanno terminato, no?”
“Terminato? La guardia di finanza, ieri, ha trovato sotto il nostro padiglione un secondo spazio in cui i cinesi hanno allestito il Textile Food Expo China Italy.”
“Eh?”
“Massì. Fabbricano finte borse di Prada e di Gucci che smerciano ad una cacata.”
“Se. Vabbhe.”
“Ma non leggi i giornali? È l’Expo nell’Expo. Le realizzano e te le vendono infilandoci all’interno panini con mortadella nostrana. Roba emiliana pura.”
“No. Dai.”
“E si. Sono geniali. Lo fanno per ogni regione. La Calabria con l’anduja. La campania, la bufala. La Puglia, le cime di rape. È il concetto del tessile che ingloba il cibo. Una metafora, capisci? La Cina che tiene in pancia l’Italia ed il resto del mondo: Borsa-Cina-Contenitore. Panino-Italia-Contenuta. È la filosofia del più grande che mangia il più piccolo. La replica del dinosauro nel mesozoico. L’impero Ming che riemerge.”
“ah”
“eh, si.”
“sinceramente…”
“Mmmh.”
“Bhe…”
“Cosa?”
“Non ho capito questa storia della metafora. Il mesozoico.”
Ed è in quell’attimo che, tra i due, casca un’ombra.
Lunga. Stirata.
L’uomo della notizia osserva l’altro come fosse un idiota appena sceso dal portapacchi. Poi, improvvisamente, scoppia in una risata.
“Maddai. È uno scherzo! Non è vero. È una stupidaggine.”
Quello, l’idiota, tira un sospiro di sollievo. “Ah. Vedi? Per un attimo ci avevo pure creduto.”
“MassúGGianni. Come può essere reale? Ti prendevo in giro.”
Ed ecco, per l’appunto, il beota capisce. Ci arriva. Annuisce.
Con uno scatto, replica.
“In effetti” risponde pensieroso “pane e mortadella emiliana non sta in piedi. L’anduja calabrese, poi. Figurati se lì sotto gli concedono le licenze, con tutto il cibo che hanno messo lassù nell’expo…troppi controlli.”
“Gianni…”
“Eh?”
“Ti sto dicendo che non è vero. È una cazzata.”
“Si. Si. Ho capito. E chi ci crede alla storia dei panini? Certo, questa cosa delle borse, però, é proprio vergognosa.”
“Gianni…”
“Che già lo so. Ci infileranno dentro giocattoli al cadmio e riso alla cantonese. Pensa l’odore. Che schifo. Che cafonata.”
“Io… ti sto dicendo che la notizia…”
Ma l’altro, ormai, ha imboccato la strada del non ritorno.
Troppo tardi.
Esplode.
“E questo, questo grazie ai politici corrotti. Ci facciamo colonizzare in casa nostra, ci facciamo.”
Prossima fermata, fiera expo milano 2015.
Il treno viaggia con un ritardo di 18 minuti per un guasto all’impianto della stazione di Melzo. Ci scusiamo per il ritardo.
Trenord your way to expo!
Un sospiro. Pare rassegnarsi. Infila lo sguardo tra gli alberi che scorrono all’esterno. Segue con la pupilla un padiglione a forma di trullo.
Annuisce, stanco.
“Ma io all’Expo mica ci vado! E secondo te compro i biglietti? Figurati. Per regalare i soldi a stemmerde!”
Passo da qui quando ormai l’ expo sta chiudendo i battenti…ma sarà vero che è stata una bidonata? Io a questo però ci credo!
Mi hai strappato non poche risate nel leggerti bravo:)
Ciao.
Eli
Grazie Eli
Ciao, scrivi benissimo, sei geniale! E’ davvero un peccato non poterti leggere da un bel pò. Ciao ciao
Che dire se non : grazie?
Figurati è la verità. Risali su quel treno daiiii, spero di leggere presto un nuovo racconto. Ciao ciao
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TreNord, o la ami o la odi.
Halestorm – Apocalyptic (in macchina, a palla)
Già. Sentimenti contrastanti tra binari.
Grazie per la visita.
Bellissimo blog! Ma come diamine fai a registrare le conversazioni?
buon lunedì, viki
E’ un bel po’ che non passo a leggerti e mi fa piacere come sempre trovare la tua penna leggera e divertente. Grande, come sempre! Un sorriso. Lila
Lila. Grazie. É bello sapere tu sia passata di qui.
Grazie a te! 🙂
Che dire? Bellissimo racconto di una notizia direi quasi vera.
Si vede ancora il trullo?
Grazie, muma, per essere passata di qui.
Il trullo, o quel che per fattezze pare, è stabile nel tempo.
È stato un piacere. Appena ho il tempo giusto continuo a leggerti. Ciao vagone 🙂
É un onore. Grazie.
e’ bello rileggerti dopo tanti mesi
e’ bello rileggerti dopo tanto tempo 😊
Onorato, Claudia.
leggere il blog smi ha incantata:) ma non sono rimasta sorpresa perché quando parli mi trasmetti le stesse sensazioni belle!!spero di vederti prestissimo. un bacio alla tua Parigi
R.
p.s. ti ricordi quel blu?
Ciao, ho visto questo e mi sei venuto in mente…
http://libreriamo.it/pendolibro-2016-proponi-il-tuo-racconto/
Che dire? Il tuo pensiero è grande e bellissimo.
Grazie Nuzk.
Come fare a non pensare a te per il pendolibro 😉
L’ha ribloggato su Sentieri per Lettori…e Buongustai…e ha commentato:
Vita dal treno….
Ciao🌷🍀🌹
Sheraconunabbraccio
bello sapere che sei qui.
Vagone caro come stai? Mi manca la tua musica. e tu…Un abbraccio. Isabella
Cara Isa, è bello sapere che si sei. È bello sapere che sei qui, su questi binari.
Ti abbraccio forte.
E a dire il vero mio caro sono capitata spesso su questi binari per vedere se c’erano tue notizie. Ora che hai risposto sono felice. Ti auguro una dolce notte e a presto. Isabella
Visto che sei ternato, ti meriti un premio sbircia il post “Premio Dardo” sul mio blog 😉
I ringraziamenti sono d’obbligo. Ciber, hai lasciato su questi binari un sorriso.
È il più bel grazie che abbia mai ricevuto Vag’ … ^_^
Bello! mi piace l’ironia con la quale racconti una indecenza!
Ed a me piace in che modo me lo stai comunicando.
Grazie per la tua leggerezza.
Ci dissetiamo entrambi allo stesso fiume 🙂
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Molto bello leggere il tuo post